giovedì 14 aprile 2011

Racconti di un addotto e Programmazione Neuro Linguistica

Ultimamente si parla molto di Corrado Malanga, l’ormai famoso ex-chimico preso in prestito dalla psicologia e dall’ipnosi regressiva. Nel Gennaio di quest’anno è stato scritto un articolo su Ufo Magazine (PDF) – rivista ufficiale del centro ufologico nazionale – ad opera di Alfredo Benni (coordinatore del CUN – Lombardia) mirato a smascherare, se così si può dire, in 16 pagine tutte le teorie avanzate dal ricercatore indipendente. Lo stile Paolo Attivissimo non è piaciuto a qualcuno, che continua a discuterne con l’autore sul forum Cunnetwork.




A parte qualche commento alle inesattezze di Benni (sopratutto sull’uso improprio di alcune tecniche come la PNL) la critica maggiore proviene dai suoi stessi colleghi. Inutile fare ricerche per screditare il nulla. Non serve disperdere gli sforzi per dimostrare che il mondo fantastico creato da Malanga sia frutto della sua fantasia, come lo è un romanzo di I. Azimov. Studiare il comportamento dei nani da giardino è da pazzi. Quelli che dimostrano che gli studi sul comportamento dei nani da giardino è, come la corazzata Potemkin di Fantozzi cioè una “cagata” pazzesca, sono ancora più folli dei primi.
Benni spiega che il suo lavoro non è affatto una perdita di tempo, anzi, ha permesso ad alcuni presunti addotti e fan del Sig. Malanga, di salvarsi da alcuni tentativi di suicidio, spinti dalle parole e dalle promesse di rinascita spirituale e liberazione degli “involucri” che racchiudono il nostro misero corpo.
Io concordo con Benni. Le persone più deboli e facilmente suggestionabili sono quelle che hanno sicuramente bisogno di un aiuto anche il più “elementare” o spiegato in una maniera molto semplice, senza troppi termini tecnici. Avete presente Salvatore Aranzulla con l’informatica? (qui le persone suggestionabili sono comunque entrate in un tunnel senza fine..:D).
Quanto alle tecniche di Programmazione Neuro Linguistica, dice bene Alex Torinesi nel suo contro-articolo di critica (La Delirante Fabbrica del Nulla) dove spiega esattamente in cosa consiste. È certamente sbagliato dire che la PNL “manipoli” la mente o ne prenda il pieno controllo, come è sbagliato parlare di “terapia”. Fine ultimo di questa tecnica è cercare, attraverso la parola, di risolvere i problemi interiori del soggetto al fine di soddisfare il proprio desiderio, apparentemente irraggiungibile. C’è da dire però che Malanga, facendo parte dei venditori di pentole, fà uso eccome di tali tecniche e addirittura sconfina nella sfera religiosa, ben oltre l’immaginabile, eseguendo dei veri e propri esorcismi. Altrimenti non si spiegherebbe perchè oltre 400 ipnotizzati hanno raccontato tutti la stessa cosa. Il fatto stesso di eseguire una seduta di ipnosi implica che si faccia ricorso alla PNL, altrimenti che cosa ci facciamo col paziente quando è sul lettino? Nessuno se lo è mai chiesto?
Di fatto le sedute Malanghiane da dove ricava i suoi assiomi “unilaterali” non hanno alcun fondamento scientifico. Non seguono una linea standard di studio ma accettano il tutto ed il nulla indistintamente, per ramificare sempre di più il groviglio di teorie ricavate dalle storie di abduction. È proprio questa la difficoltà ovvero cercare di stargli dietro. Mentre una teoria può essere facilmente sbugiardabile (o confermabile) la continua evoluzione delle storie degli addotti e la nascita di mini-teorie ad incastro multiplo carpiato, rendono “sfuggevole” il carrozzone di balle messo in piedi dall’ex direttore del CUN. Un comportamento simile alla teoria delle scie chimiche e alle continue evoluzioni dei loro sostenitori, che forse non vedranno mai la fine.
Se nessuno avesse mai letto, o ascoltato, il resoconto di una seduta di ipnosi, sicuramente non potrebbe non notare alcune differenze sostanziali che intercorrono tra le pratiche sugli addotti e quelle su gente comune (o comunque che non ha nulla a che vedere con queste storie).
Nei racconti degli addotti c’è il forte sospetto che queste persone siano in qualche modo invogliate dalle domande a costruire una storia sul modello suggerito, inconsapevolmente o no, da Malanga. Molto spesso sono evidenti incongruenze o risposte evanescenti e poco soddisfatorie. Certo, direte voi, vi tratta di ricordi archiviati, di back-up alieni, di mix di pensieri forzatamente protratti dagli esseri di luce. Come potrebbe essere tanto preciso il racconto? Eppure in molti punti sembra che i ricordi siano più che perfetti, oserei dire esagerati, come nel caso di Valerio e la sua estrema confusione nel ricordarsi eventi molto recenti. Contrariamente si ricordava bene di quelli passati in piena inversione di tendenza.
Malanga appartiene alla moderna sfilza di “geni” al contrario. Coloro che possiedono una spiccata tendenza di comunicazione verbale ma, purtroppo, impiegata per battere cassa in maniera ignobile, ingannando le persone. Come i Marcianò, questi soggetti cercano semplicemente di vendere i loro libri e i loro gadget in maniera interattiva, creando una storia verosimile ed utilizzando qualsiasi mezzo di propaganda per diffonderla. Come dico sempre, vogliono guadagnarsi un vitalizio sulla nostra pelle, e vivere di apparizioni in tv o alla radio. È una nuova religione oscurantista nell’epoca del “fai-da-te” di internet. Sono anacronistici ma maledettamente efficaci, ed oggi come all’epoca di Cristo (quello storico non quello inventato dai Vangeli) cercano i loro fedeli nell’ignoranza e nella paura per il futuro, minacciato da alieni cattivi. Ma non cattivi perchè lo sono, loro non sanno di esserlo. Come quando noi ammazziamo una mucca per alimentarci. Non lo facciamo con cattiveria, ma dal punto di vista della mucca siamo cattivi e crudeli.
E questa risposta non è seduzione subliminale? Cambiare il punto di vista riguardo una parola, in questo caso “cattivi”, equivale agli esempi citati da Erickson nei suoi libri di ipnosi regressiva dove utilizza Il doppio legame, le false alternative, i paradossi.
Il vicino ci spia e ci controlla dalla siepe mentre tagliamo il prato? Falso, non è il vicino che ci controlla, ma noi che controlliamo lui. Infatti siamo coscienti di avere gli occhi puntati senza che lui sospetti il contrario. Per farlo uscire allo scoperto basterà comportarci in maniera scomposta, in modo da farci notare molto bene. Magari tagliando il prato vestiti da Carnevale cantando una canzone stonata. A questo punto sarà lui che si farà avanti, roso dalla curiosità…
Questi sono solo esempi che spiegano a cosa servono veramente le famose sedute ipnotiche. Liberare dai problemi inducendo il soggetto a trovare la soluzione dentro di se, senza mai agire su di esso in maniera diretta. Malanga lo fa in una maniera piuttosto “teatrale” dimenticandosi che esorcizzare nel presente eventi che sono accaduti nel passato non è proprio possibile.
L’ipnosi regressiva non ha nulla a che fare con i ricordi di vite precedenti, se mai queste fossero comprovate. Chi esegue sedute ipnotiche per far affiorare nel soggetto ricordi di altre vite è semplicemente un ciarlatano, e Malanga coi suoi cilindri e i rettiliani sfruttatori di poveri grigi, è uno di questi.
Paura, vero?

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1 commento:

  1. Corrado Malanga non è un ex-chimico, bensì è un chimico a tutti gli effetti e insegna presso l'Università di Pisa.

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